homepage

FERALPI TRIATHLON TEAM - GAZZETTINO DEL LUNEDI'

Elbaman 2014
Data articolo29-09-2014

A grande richiesta spendo due righe sul mio primo ironman (concluso). Con me sul campo anche la veterana (per numero di gare, s'intende) Chiara questa volta impegnata nel mezzo, e il prezioso supporto di Valerio.

 

Tempo atmosferico, location, e atmosfera eccezionali. Ma andiamo al sodo, la cosa più importante è che l'ho finito! E, nonostante le (sempe piu' frequenti) fermate ai ristori, e un'andatura che nella seconda parte della maratona dichiararla "corsa" e' quasi un'offesa, tecnicamente l'ho finito correndolo dall'inizio alla fine.

 

Non sono certo il primo (né tanto meno l'ultimo, anzi spero tanti dopo di me) a terminare un IM quindi non sto qui a sventolare grosse bandiere, pero' e' certamente una grandissima soddisfazione da cui ho imparato tante cose. Tante cose che pensavo di "sapere" ma fino a che non le vivi ti entrano da un orecchio e ti escono dall'altro. La prima e' che e' tutta un'altra gara, quasi uno sport a se' rispetto alle distanze minori (tranne per i professionisti, quelli veri). Il tempo perso nei cambi, o nelle soste pipi, nei ristori, o addirittura (due volte nel mio caso) per cambiarsi le scarpe da corsa non e' tempo perso ma guadagnato. La seconda e' che non e' vero (come pensavo) che per quanto stanco, correre a 6'00" al km e' sempre possibile. E' tutto un altro capitolo rispetto a un olimpico o a un mezzo, soprattutto per la fase di corsa: i 10K di un olimpico li corri 15" piu' lenti di una gara di 10K. La mezza di un medio la corri 20"-25" piu' lenti della tua migliore mezza. Ma la mara di un ironman ... e' tutta un'altra storia, non riesci nemmeno a tenere 2' di "ritardo" (al km) rispetto al tuo ritmo mara normale (certo, tranne i soliti professionisti). Comunque e' il primo, magari queste cose cambieranno...

 

Infine la terza grande cosa che ho capito e' l'importanza della bici, ovvero della preparazione di migliaia di km in bici e tanti lunghi. Non tanto perche' cosi' finisci in 6 ore e 50 anziche' in 7 ore. Ma perche' quando finalmente appendi il mezzo alla rastrelliera e cominci a correre, se non sei devastato dalla frazione in bici magari riesci davvero a Correre, con la C maiuscola.

 

Matteo

TORNA ALL'ELENCO
 
Commenti
Matteo sei stato ... meraviglioso !!! come deve essere un IM "indimenticabile" anche x la fatica profusa ... La Chiara non finirà mai di stupirci Bravi
Federico | 30-09-2014 alle 22:52
Complimenti già fatti all'Ing. Mainetti ma voglio farglieli anche qui pubblicamente. Finire un IM deve essere una esperienza mistica. Complienti anche a Chiara per il 70.3 finito con la flebo?!?
Marco T. | 30-09-2014 alle 14:59
Grande Mainet, e ovviamente grande Chiara, non vedo l'ora di provare la SOFFERENZA vera che si prova durante un IM ma vorrei anche provare la soddisfazione se riuscirò nell'impresa di portarlo a termine. COme dici tu non sei il solo ad aver portato a termine un IM, ma tutto sommato non ce ne sono mica tanti!!!!!!!!Io sicuramente se taglierò il traguardo dopo massimo una settimana avrò tatuato la data dell'impresa!!!!!!
TELLA | 30-09-2014 alle 14:06
INNANZITUTTO GRANDE MATTEO!!!!!! Poi mi fa piacere sentire queste parole dall'ING... forse adesso mi crederete quando dico che non mi interessano le ripetute, ma i chilometri!! E proprio per la mancanza di allenamenti lunghi ho finito il mio 73 sui gomiti, con BOCCIONE finale in vena nella tenda medica. Nonostante questo che posso dire? Bellissimo!!!!! come sempre MAGICO ELBAMAN!
chiara | 30-09-2014 alle 12:41
Grande IronMainet!! Certo che la terza frazione raccontata così, da un podista come te, fa ancora più paura.
Diego | 30-09-2014 alle 12:15
grande Mainet !!!!!!!!complimenti anche a Chiara
Galla | 30-09-2014 alle 10:40
complimenti davvero ........chissà se in un futuro lontano potrò anch'io provare a capire cosa significa finire un IM...... complimenti anche a Chiara ed al paziente e premuroso Valerio
cesare | 30-09-2014 alle 09:11
Lascia il tuo commento
Nome
Commento