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FERALPI TRIATHLON TEAM - GAZZETTINO DEL LUNEDI'

MA QUALI EROI
Data articolo31-05-2010
L MIO PASSATORE

Innanzi tutto devo ringraziare Valerio e la sua immensa generosità (che tutti voi conoscete) perchè senza di lui non avrei terminato la gara... gara?

Il Passatore è un viaggio, sia fisico (le persone normali considerano viaggio una distanza di 100 km), che mentale.

Si passa da momenti di assoluta euforia, soprattutto nella prima parte, quando senti che il tuo corpo risponde a tutto quello che gli chiedi, e ti senti fighissimo, e sei convinto di esserti allenato perfettamente, a momenti di assoluta disperazione, e ti chiedi come si fa a mettere un piede davanti all'altro senza sentire quel dolore dietro le ginocchia (travaso della ghiandole linfatiche mi ha diagnosticato il medico all'arrivo).

Non vi faccio il rendiconto dettagliato della gara: il Passatore non è la salita che ti porta da Firenze al Passo Colla (913 mt di altezza), non è la discesa che ti spezza le gambe, o l'interminabile rettilineo in mezzo al nulla, con le lucciole tutt'intorno e un silenzio rotto solo dal rumore dei tuoi passi e di quelli che con te stanno soffrendo per arrivare a Faenza.

Il passatore lo finisci con la testa, quella che ti fa andare avanti, anche quando sai che ci metterai 2 ore per fare gli ultimi 10 km (e vi giuro che sono lunghissimi), e non ti fa fermare neanche quando quei maledetti galli cantano per annunciare l'alba e tu è dalle 3 del giorno prima che sei sui tuoi piedi.

E' duro, amici, il Passatore è durissimo; ma se uno di voi l'anno prossimo vuole provarlo, io sarò lieta di accompagnalo e fargli assistenza (a meno che impazzisca e mi venga voglia di ritentarlo....).

Chiara
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